La serata è guidata direttamente dalla produttrice, Elena Pantaleoni, che racconta che l’azienda esisteva fin dall’800, quando il vecchio proprietario produceva vini da lungo invecchiamento. Oggi l’azienda, certificata biologica, possiede circa 30 ettari vitati a maggioranza barbera e croatina e ha come obiettivo quello di produrre vini di territorio. Vini in cui si esprimono per primo il terrorir, poi l’annata ed infine il vitigno.
Un bel rosso carico nel bicchiere, ma con un naso penalizzato, probabilmente, da un’annata molto difficile. I sentori di ridotto, su note solforose e animali, all’inizio sono preponderanti. Aspettiamo, ossigeniamo, ed ecco comparire profumi floreali e fruttati tipici dei vitigni.
Decisamente meglio all’assaggio. Bocca fresca, con un tannino particolare, non ruvido e graffiante, ma quasi gommoso. La barbera esprime tutta la sua acidità esaltando piacevoli note floreali ed invogliando alla beva.
Un vino caldo e avvolgente, sia nei profumi che in bocca.
Un vinone figlio di un’annata calda, ma reso fresco e beverino dalla straordinaria acidità della barbera. In due parole: caldo-fresco.
E per dimostrare che quando si parla di natura e si seguono i suoi ritmi, che quando si fa vino biologico o naturale fatto per bene, non esistono dogmi e schemi, ma tutto è relativo, tutto dipende da zona, vitigni, annata e metodo produttivo…
…concludiamo con un bianco fermo, Ageno 2010, unico bianco secco dell’azienda.
Il tannino si sa, “sgrassa”, quindi via al gioco degli abbinamenti con il contributo degli ospiti della serata: salumi, formaggi, animelle, sgombro, selvaggina o anguilla.
Vi sembrano azzardati? Provate e invitateci!! O alla più brutta…fateci sapere!!!