Non è un film, nemmeno una mostra fotografica… EYES WINE SHUT, è una degustazione.

L’evento, che nasce da un’idea di Antonella Casadio e dalla collaborazione tra Andrea Marchetti (Vinessum) e Meteri, si è svolto il 15 novembre presso Villa Cagnoni Boniotti, a Gognano di Villamarzana (RO), e ha riunito quasi 70 tra i più talentuosi produttori d’Europa.

L’idea è quella di uno spettacolo, dove la villa è il palcoscenico e i vignaioli gli attori/narratori: solo personaggi unici e carismatici a raccontare i loro vini, fotografie dei loro territori!

Nonostante il congresso nazionale AIS a Milano, Appunti di degustazione non poteva mancare, e così, approfittando di una gita fuori porta, salto sul treno alla volta di per Rovigo. 
La giornata è molto grigia, ma la villa bella e accogliente invita ad entrare e lasciarsi ammaliare dalle storie dei vignaioli… andiamo…

Bianco Kaplja – IGT Venezia Giulia. Nato dall’unione di chardonnay, tocai friulano e malvasia istriana, sorprende già al naso con una complessità in stile ossidativo. Trasportate dalla pungenza alcolica, affiorano note di uva passa, miele di castagno e frutta secca. Bella la corrispondenza in bocca, arricchita da sentori di albicocca salata, ematici in chiusura.

Un sorso che prima spinge, poi vibra orizzontalmente e infine scalda. Freschezza longeva e sapidità spiccata che allunga infinitamente il finale, in cui ritornano l’ albicocca e la frutta secca. 

Fleur de l’Europe brut – 85% pinot noir, 15% Chardonnay –  assemblaggio due annate diverse, 2005 e 2004, è la sintesi dell’equilibrio. Il naso intenso e fragrante, è espressione ottima e fine del lavoro dei lieviti. La corrispondenza in bocca è totale e ravvivata dalla bolla che accarezza finemente il palato. Anche acidità e sapidità sono ben ponderate e si intrecciano simbioticamente alla trama di questo champagne. L’allungo è di diversi secondi, su note di crosta di pane.

Proviamo anche Sonate n°9, extra brut, 100% pinot noir, millesimo 2010. Champagne più particolare e di carattere. Colpisce per gli aromi dolci, di frutta secca, noce e nocciola; per il sorso deciso, fresco e verticale, ma sempre fine e mai esagerato; per la lunghezza infinita… chapeau!

Nonostante il barbaro atto di vandalismo subito a settembre, eccolo qui, Patrick Uccelli, Tenuta Dornach, a presentare i suoi vini, senza mai menzionare l’accaduto, con grandissima dignità e umiltà, ma anche tanta simpatia e, soprattutto, competenza.


XY Pinot blanc 2012, prodotto da vigne di 30 anni piantate su terreno vulcanico. Intensità olfattiva sorprendente per il vitigno, giocata tutta su note balsamiche e di liquirizia accompagnate da un sottofondo, come dire… “sur lie”. Il sorso è delicatamente pieno, con sapidità e un’acidità percepibili non solo come salivazione, ma anche al gusto. 
Xx Pinot noir 2012. L’argilla gialla da cui traggono nutrimento le vigne e materialmente percepibile nelle note sulfuree del primo impatto olfattivo. Ma basta aspettare, ed ecco comparire piccola frutta rossa e note dolci di banana e vaniglia. L’ingresso in bocca è morbido e delicato, ma poi, con un sorprendente contropiede, rivela sapidità e struttura masticabili. Il tannino è finissimo e l’allungo morbido ed elegante.

Concludiamo con la Lombardia di Enrico Togni Rebaioli, assaggiando due annate diverse di barbera ed erbanno, vitigno autoctono camuno, poi scoperto essere un biotipo del Lambrusco Maestri. VIDUR 2012, è una barbera elegante sia nei profumi che in bocca. Rosso rubino vivo, sprigiona chiare note di nocciola dolce e frutta rossa. L’equilibrio di morbidezza e acidità regala un sorso fine e pulito. La versione 2013 ha colori più intensi e profumi più floreali, di viola e rosa. Vinosa e croccante, sempre con una bella acidità, è più semplice e più beverina della precedente.

Una barbera senza troppe pretese, ma ben fatta.
San Valentino 2012, erbanno in purezza. Le proprietà tintorie del vitigno si manifestano nell’impenetrabilità del rosso rubino del bicchiere. Le note fruttate non possono che essere di frutta scura matura e succosa, tra cui spicca il mirtillo. Il tutto coronato da piacevoli sbuffi speziati. Succoso e polposo con sapidità e acidità decise, per una beva fresca e di carattere. Il 2013, anche in questo caso, si distingue per la florealità, mentre in bocca chiude con un finale amaricante.


Davvero una bella giornata, in cui non ho solo bevuto ottimi vini, ma anche imparato tanto e conosciuto persone bellissime con le loro storie. Il connubio villa-vignaioli biologici/biodinamici è, ormai, una carta vincente, che rappresenta perfettamente il mio “ideale” approccio al magnifico mondo del vino.