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Continua la full immersion nel mondo dei vini mantovani prodotti dalle aziende facenti parte dell’omonimo consorzio.

La batteria che andiamo adesso a presentare si compone di tre rossi “estroversi” e di un bianco “timido” e delicato.

I rossi sono tre lambruschi mantovani da allegra tavolata con gli amici. Vini da compagnia, anzi veri e propri “vini social”, con l’innata capacità di creare un’atmosfera conviviale e goliardica: li si versa nei calici e già i visi contratti dei commensali si distendono, spuntano sorrisi, gli occhi si accendono e le parole si trasformano in rumorose chiacchiere.

A cosa si devono tali incontrollate reazioni? Qual è la magia di questi vini “rurali” semplici e immediati?

Sarà merito di quel loro rosso sgargiante orlato di viola che richiama alla mente le danze scatenate delle baccanti, sarà perché la loro schiuma abbondante e cremosa sembra un tripudio alla vita e alla vitalità del vino, sarà perché sprigionano i loro profumi in maniera vulcanica e senza inibizione alcuna, sarà per tutti questi fattori insieme o anche per altri ancora, ma sta di fatto, che questi vini piacciono, e i calici si svuotano alla velocità della luce tra un boccone di pane e salame e una manciata di ciccioli grassi e croccanti.

 

Il Rays, lambrusco delle Cantine Virgili, situata nell’alto mantovano, è un uvaggio molto ben riuscito di lambrusco ruberti, lambrusco salamino e ancellotta. All’olfatto è un giardino di gerani, una siepe di lamponi e ribes, un prorompente effluvio dalla vinosità esplosiva. Il sorso, reso piacevolmente ruffiano dal leggero residuo zuccherino, non svanisce subito e lascia una scia che verte sul frutto.

 

Il lambrusco della cantina Cortesole ripropone il medesimo uvaggio con l’aggiunta del lambrusco maestri. Il suo intenso aroma di fragoline di bosco riempie il naso insieme alla caratteristica vinosità. Al sorso è più dritto del precedente, più secco e con una più accentuata effervescenza; da provare in abbinamento con un piatto della tradizione mantovana: un ottimo risotto alla pilota.

Il trio si chiude con il lambrusco Mantè Rosso della Cantina Gonzaga. Il profumo intenso e ricco si apre con spiccate note di ribes seguite da sfumature odorose di ramaglie secche. Sullo sfondo si avverte una particolare e accattivante note metallica. La pulizia del sorso è un punto di forza, al palato è secco ed estremamente fresco con una chiusura leggermente amaricante che invoglia al sorso successivo.

 

Dai rossi si passa al bianco, il Pinot grigio 2016 della Cantina Colli Morenici. Avvolto in un delicato giallo verdolino, questo vino effonde tenui profumi di talco e muschio bianco. Il sorso un po’ più energico e può sposarsi bene con un bel piatto di capunsei fatti a mano e conditi col burro fuso!

Ecco, lo sapevo, mi è venuta fame! Con questi vini gastronomici è sempre così… tu pensi di accompagnarli al cibo e invece finisce che siete tu e il cibo a seguirli finché la bottiglia non è del tutto vuota.