Ci siamo. Si sente già nell’aria e noi winelover navigati siamo già col naso all’insù, come bracchi nella campagna a caccia di beccacce. 

Il VinItaly sta arrivando, con il suo carrozzone di eventi pre-durante-post, con le iniziative mediatiche, i comunicati stampa che inondano la casella di posta, con il trenino di polemiche che puntualmente arriva con la fiera delle fiere.

Fiera del vino per eccellenza, già. Che molti snobbano, criticano e addirittura deridono. Ma poi siamo tutti lì, sempre lì. Perché il VinItaly è il VinItaly, e in un mondo di relazioni come quello vinicolo esserci è determinante. 
Per la serie Se non ci sei non ci sarai.

Anche quest’anno Appunti di degustazione si lancia in una serie di spunti generali e qualche assaggio must da fare al VinItaly, senza pretesa di esaustività. Non siamo professori, lo sapete bene, però la Grande Fiera è davvero troppo grande ed una sorta di Virgilio può essere utile. Potessimo averlo avuto noi -magari!- un Cicerone virtuale che ci avesse saputo indicare quali aziende visitare a tutti i costi, come scansare le file o cosa evitare assolutamente come la peste!
Iniziamo con questo, come lo chiamiamo… compendio? Decalogo? Corso di sopravvivenza? Mini-manuale di consigli pratici per uscirne vini vivi? A voi la scelta del nome ad effetto più congeniale. Nel frattempo nei prossimi giorni pubblicheremo gli articoli relativi ai soli assaggi, divisi per padiglione.

Ci farete sapere se i nostri consigli sono stati utili?
Certo che lo farete!

Questo mini-manuale è rivolto a diverse categorie di utenti:
1) I neofiti. Esordienti ed inesperti, rischiano di perdersi nel labirinto della Grande Fiera, travolti dall’entusiasmo di una colonna di sommelier veneti in coda per un sorso di Prosecco. Bevono tutto ciò che gli capita a tiro e si spostano come bimbi indisciplinati a Disney World. Per loro il nostro mini manuale è essenziale: specialmente perché la vita è breve e le code al VinItaly sono lunghe.
2) Gli Zombie. A volte ritornano.
Sono già stati al Vinitaly ma conoscono ancora poco le dinamiche della Grande Fiera. Si muovono con passo incerto e vagamente apatico, ripescando tra i ricordi della loro precedente esperienza; pesca miracolosa che si assottiglia fino all’oblio man mano che assaggiano.

Per loro il manuale è utile: trovano informazioni che “effettivamente lo avevo notato anch’io” oppure “conosco questo Dolcetto ma lo riprovo volentieri“.

3) I praticoni. Sono vecchi frequentatori dei padiglioni della Fiera. Si muovono come un leopardo delle nevi sulle montagne del Kirghizistan, agili e svelti. Tra un banchetto e l’altro volano, tra un padiglione e l’altro addirittura si smaterializzano e ri-materializzano, apparendo più volte contemporaneamente in luoghi diversi, se necessario.

Per i praticoni il manuale è una sfida: potranno scartare ogni consiglio perché loro conoscono il meglio del meglio. Potranno dimostrare così a se stessi di essere più cool.


Allora ecco i consigli pratici, quelli che altri taceranno ma noi no! I neofiti soprattutto ne avranno giovamento: 
Dress Code. 
Sia che siate appassionati in cerca di emozioni che agenti in cerca di clienti, sommelier in cerca di ispirazione o enotecari (si può dire enotecari?) in cerca di novità, la regola al VinItaly è sempre e solo una: smart elegant. Leggasi elegante sì ma… sappi-che-dovrai-macinare-dei-chilometri. Quindi ad esempio se non siete costretti da altre esigenze professionali astenetevi dal tacco alto se siete signorine o dalle Venetian Style shoes super affusolate se maschietti. Ai più estrosi diciamo: lasciate i sandali a casa. Anche le infradito. E il calzino bianco. Sai mai… 
Sopravvivenza. 
Courtesy Corriere del Veneto
Una giornata alla Grande Fiera può essere fatale. Potreste ritrovarvi già alle 16.00 con un solo grande desiderio: il letto.

Per questo ci rifacciamo alle norme basilari di sopravvivenza in condizioni estreme: giungere sul posto almeno con una colazione abbondante nello stomaco. Munirsi di zaino tattico contenente la razione K dell’enobevitore: acqua come se piovesse, gallette di riso o – in alternativa – pane a tocchetti da ingurgitare tra un banchetto e l’altro.

Se intendente fermarvi per una breve pausa pranzo organizzatevi con il classico panino. Se siete pigri e non volete prepararvi il pranzo sappiate che le file al Ristorante Goloso, Ristorante Enolitech e alle Cittadelle della Gastronomia possono essere moooooolto lunghe, specie in orario pasto. #sapevatelo.

Logistica.
Raggiungere la Fiera di Verona nei giorni del VinItaly ha un significato simbolico al limite del mistico. Può paragonarsi a Jack Kerouac e il suo On the road o ai Re Magi che raggiungono finalmente Betlemme.

Se siete tra i fortunati che hanno potuto prendere un hotel in zona, beh, sappiate che siete davvero molto fortunati. Chi viene in treno da città limitrofe, dovrà sfidare la folla per salire sulle navette che dalla stazione accompagnano l’indomito visitatore in Fiera, oppure fare un buon chilometro a piedi (soluzione preferibile se non piove).

I temerari in automobile si rassegnino: qualche coda in ingresso e soprattutto in uscita ai/dai grandi parcheggi a pagamento dovranno sopportarla. Noi dopo anni di botte sulle gengive abbiamo capito che si può parcheggiare senza pagare e senza dover sottoporsi alle code estenuanti della fuga dalla Fiera. Ovviamente il segreto viene gelosamente custodito da chi scrive (ma dietro adeguato compenso non c’è segreto che tenga, scriveteci in privato). 
In Fiera.
L’organizzazione è tutto. Lo dico sempre. Al VinItaly ancora di più. Stilate un piano di attacco con strategia napoleonica. L’ideale sarebbe coniugare gli assaggi/incontri da fare con un percorso ragionato, con i primi sorsi/chiacchiere nel padiglione più lontano rispetto all’uscita che si vuole inforcare a fine giornata, così da avvicinarsi man mano che viene il momento di andar via.

Ma non sempre è possibile: basti pensare che il padiglione franciacortino è il primo per chi entra da Cangrande, per cui una volta dentro difficilmente resisterete alle effervescenze di Berlucchi o Villa Crespia. Tenetevi larghi con i tempi: se pensate di passare da quattro aziende in mezz’ora sappiate che invece ci impiegherete il doppio. Garantito. Solo serial drinker ricercati su tutto il territorio nazionale enologico riescono ad essere più veloci.
Tecnologia: bella, quando funziona. Purtroppo la connessione dati non sempre è garantita, causa afflusso di visitatori. Bella comunque la app VinItaly per Apple e Android, dove potrete consultare la lista espositori, conservare foto, organizzare i vostri appuntamenti.

#RoadtoVinItaly 2016. Uscirne vivi in poche mosse.Drink Mood.
Sputare non fa per me. La mia religione me lo vieta. Preferisco bere meno o non bere affatto. Regolatevi di conseguenza. Se volete sopravvivere non potrete fare più di quaranta assaggi al primo giorno, trenta al secondo, venticinque al terzo. Il mercoledì non vorrete nemmeno più saperne di vino o bevande colorate.

Ho una tattica collaudata: faccio bere Gabriele 5Calici, dalle sue espressioni, specie nel pomeriggio, capisco cosa scrivere sul vino. Se ho dei dubbi assaggio a mia volta. Funziona. Trovate anche voi un Drink Test Man.

Bene! Adesso siete quasi pronti per affrontare il VinItaly!
Neofiti, Zombie e praticoni restate online per conoscere gli assaggi da non perdere!