Dopo aver pubblicato un mini-manuale di consigli pratici per affrontare il VinItaly, Appunti di degustazione prova a darvi dei consigli per ottimizzare il vostro tempo in Fiera con una piccola lista di assaggi che – secondo noi – dovreste fare. Potrete stampare il post e portarlo con voi e poi farci sapere se i nostri consigli sono stati utili.

Avviso per i naviganti: non troverete indicazioni per provare Ca’ del Bosco o Sassicaia, qui indichiamo ottime aziende che abbiamo già provato o che intendiamo provare noi stessi, perché il nostro percorso di ricerca va nella loro direzione. Novità e produttori affermati ma non ancora celebri, quindi. I grandissimi nomi li lasciamo ad altri.

Nota: non abbiamo la certezza che i vini indicati saranno effettivamente in degustazione.

Iniziamo:

PalaExpo:

Paolo Verdi: Stand C4. Conosciuta anche con il nome del padre di Paolo, Bruno. Una certezza oltrepadana che non si può ignorare. Il Cavariola è diventato un must non solo a livello lombardo. E l’Oltrepò Pavese Metodo Classico Vergomberra Extra Brut è una bollicina che merita l’assaggio.

Il Calepino: Stand B8-C8. Ecco la prima chicca. Anni fa era semi sconosciuto, oggi è un’azienda che si è fatta conoscere a suon di buoni vini. Ed il futuro è ancora più roseo. La degustazione delle loro bollicine vi stupirà: menzione speciale per il Calepino non dosato Metodo classico.
Isimbarda: Stand C4. Provate il loro Brut Metodo Classico: disegna nuovi confini per le potenzialità del pinot nero spumantizzato in Oltrepò.
Padiglione 1: 
Raffaella Bissoni: Stand C11-C9-D9. Una piccola realtà di Bertinoro, di cui si sente parlare in giro (bene) sempre più spesso. Siamo curiosi di provare il Girapoggio, sangiovese di Romagna, indicato dai degustatori per carattere e longevità potenziale.  
Cleto Chiarli: Stand D1. Il lambrusco rimane un grande classico, non solo per il consumo daily. Una delle eccellenze è il Lambrusco di Sorbara Lambrusco del Fondatore di Cleto Chiarli, un vino che merita attenzione e l’abbinamento più tradizionale in assoluto: lo gnocco fritto con i salumi, in particolar modo con la mortadella.
Tenuta Folesano: Stand B10-C10. Che l’Emilia stia facendo passi da gigante in termini qualitativi è riconosciuto. Tenuta Folesano è stata fondata nel 1959 ed oggi è un esempio: duro lavoro, conoscenza del territorio e agricoltura biologica ne costituiscono i fondamenti portanti. Proveremo non senza curiosità il Guidesco, merlot premiato con le quattro viti AIS per l’annata 2011. 
Padiglione 2:
Graci: Stand 105G. Un tuffo nell’Etna, anzi nella zona etnea con la più antica tradizione vitivinicola, quella del versante nord. Chi ha la possibilità faccia un viaggio di qualche giorno, non se ne pentirà. Nel frattempo passate a provare il Quota 600 di Graci, giusto per capire che vini si possono ottenere da questo territorio. Fatto con uve provenienti da vigneti posti a oltre seicento metri sul livello del mare: mineralità e profumi da capogiro. Provare per credere.
Benanti: Stand 91F. Quando Gabriele 5 Calici passa vicino allo stand Benanti puoi star certo che per un’ora almeno non ne verrà fuori. E ha ragione: Pietramarina, Rovittello e Serra della Contessa sono i cru che non potete perdere. Io li proverò. E anche Gabriele, statene certi!
Feudo Montoni: Stand 33C. Fabio Sireci conduce oggi in prima persona l’azienda che appartiene alla famiglia sin dalla fine del 1800. Produce, tra gli altri, il Vrucara, nero d’Avola da vigneti ultrasettantenni: un mio vecchio pallino. Lo (ri)proverò con piacere.
Fina: Stand 46C. Facciamo un salto a Marsala, dove la famiglia Fina produce vini sia da vitigni autoctoni che da vitigni internazionali. Il Sauvignon Blanc è un’interpretazione personale, necessariamente diversa da quella classica ma affascinante per sobrietà e dinamismo. Ma la vera sorpresa è El Aziz, vendemmia tardiva di chardonnay.
La Palazzola: Stand A9 – F9. Volete provare uno spumante umbro? Il Trebbiano ha un bel naso, è fresco e minerale, non ha cedimenti. Il top, comunque, è Rubino: taglio bordolese con classe e raffinatezza, dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Padiglione 6:
Barberani: Stand E3. Direttamente da Orvieto, una delle zone che si sta riappropriando della propria identità, a lungo in passato sporcata da logiche puramente commerciali. Tre nomi da provare: Luigi e Giovanna, un blend di grechetto e trebbiano procanico,  Polvento, da uve sangiovese grosso, cabernet sauvignon, merlot e soprattutto Calcaia, botritizzato di rarissima e pregevole fattura, uno dei migliori assaggi l’anno scorso al VinItaly. 
Eugenio Collavini: Stand B7. Anni fa provammo la ribolla gialla spumantizzata e da allora non la abbiamo più dimenticata. Ci si aspetta la struttura e la si trova. Quello che sorprende è la finezza e la facilità di beva: uno spumante daily che non dovrebbe mai mancare nelle nostre cantinette.
Peter Dipoli: Stand C1. Chi lo conosce sa già perché passare ad assaggiare qualche vino. Chi non lo ha mai provato lo capirà: Voglar è un sauvignon dallo stile personale e dinamico, una lama affilata e precisa che non dimenticherete. Iugum è un classico taglio bordolese, che tanto bene riesce in questa parte d’Italia. Anche qui grande precisione stilistica e la potenza che ti aspetti da un vino di questa tipologia.  
Padiglione 7:
Fattoria Zerbina: Stand E3. Ancora Romagna, stavolta per provare un passito straordinario, Scacco Matto, da uve albana. Elegante, di più: raffinato. La dimostrazione che si possono fare passiti eccezionali anche in zone diverse da quelle note.
Brunori: Stand C6-C9. Nel cuore dei Castelli di Jesi la famiglia Brunori vinifica imbottigliando da ormai sessant’anni. Fu Luigi Veronelli a scoprire e far scoprire San Nicolò, il verdicchio di punta dell’azienda, la cui Riserva viene prodotta in meno di duemila bottiglie.
Fattoria Le Terrazze: Stand C6-C9. Un grande amore non si dimentica facilmente. Sono passati quasi dieci anni da quando provai per la priva volta Sassi Neri Riserva, montepulciano di nerbo e personalità. Emozionante nella sua ampiezza gustativa, forte e passionale, eppure scevro di inutili zavorre. Procuratevene una bottiglia, subito!
Segnato tutto? Nei prossimi giorni torneremo alla carica con altri consigli e curiosità. Ora più che mai… stay tuned!