La mia Estate appena trascorsa è stata ricca di spostamenti e gite fuori porta in terra sicula. Erano anni che non andavo a trovare un caro amico trasferitosi a Ragusa.
Ibla sembra quasi un presepe
Ragusa-Ibla è bellissima, se non lo sapete “sapetelo”! Un sali-scendi fatto di scalinate, passaggi stretti e luoghi nascosti che attendono solo di essere visitati; un’amenità rara, d’altri tempi.
La città delle scalinate
Durante la serata, poco prima della cena, mi imbatto in un’enoteca sulla via principale che, ovviamente, non posso fare a meno di visitare.
Un tripudio della più disparata sicilianità fatta vino… roba che a Palermo… lasciamo perdere va.
Per farla breve esco con 60 euro in meno nella saccoccia ma con il Frappato Occhipinti, il Rosso del Soprano e qualche barretta del famoso cioccolato di Modica (maggiori info quì).
Per dovere di cronaca riporto che entrambi i vini, ahimè, hanno preso una botta di caldo potente l’indomani e infatti il Frappato è risultato compromesso… 22 euri bruciati. Ma siccome ho pagato anche questo 20 euri (era sempre un’enoteca turistica) non l’ho lavandinato a priori.

Il Rosso del Soprano è un blend di diverse varietà di uve siciliane autoctone del messinese, quali Nerello Mascalese in maggioranza , Nerello Cappuccio, Nocera, Galatena e altre. Una spremuta di autenticità territoriale.

Tanta, tanta roba
Servito intorno ai 16-17 gradi dopo un bel giro in frigo si presenta rosso rubino permeabile tendente al

granato; mentre lo verso vengo investito da una notevole quantità di profumi (gradevoli) e infatti al naso sembra buono di primo acchito.

Il Rosso del Soprano ha retto! Piango con un occhio solo.
Tanta roba qui dentro.. Pepe, poutpourri di spezie di tutti i tipi, nota ferrosa, china, erbe balsamiche. Sul finale si avverte anche frutta secca e una lieve tostatura segno di un saggio affinamento in legno; un pregio in questo caso.
In bocca il sorso è pieno e corposo con un tannino in forma, avvolgente e non invasivo. Anche acidità e sapidità sono tratti distintivi, calibrati quasi col misurino e perfettamente bilanciati con il tono alcolico.
Piuttosto lungo sul finale ha anche una bevibilità invidiabile; un calice tira l’altro e quando mi accorgo di aver fatto fuori quasi mezza bottiglia da solo (è Estate… sono in ferie), mi accorgo che involtini alla siciliana e noce di manzo cotti alla brace hanno rappresentato un abbinamento davvero ben riuscito.
Un vino quasi speciale che offre spunti eleganti, netti e veraci allo stesso tempo che merita un premio migliore dell’etichetta “grande vino” di appuntididegustazione.
89-100