Verso la fine dello scorso anno sono stato insieme a Francesco e altri due amici a Castelli Calepio per far visita all’azienda Il Calepino appena fuori la Franciacorta. Conscio della qualità delle loro bollicine (Top Hundred Wines), fra cui spicca il rosè S.A., decido di andare un po’ oltre il budget e acquistare anche un paio di Merlot MAS a scatola chiusa. 
La bottiglia con la capsula in ceralacca e un’etichetta semplicissima ma curata e lineare lascia presagire un vino di una certa importanza.
Mi aspetta un pranzo da re a base di fiorentina (400gr di succulenza) e spero che questo 2005 sia un degno compagno. Mi porto avanti e lo stappo con largo anticipo; quattro ore sono sufficienti dai.


Minimalista ma curata, secondo me
rispecchia l’anima di questo vino.

Limpido rosso granato semipermeabile di media consistenza, fa la sua bella figura nel ballon, che è sicuramente il calice adatto, sul quale lascia lacrime e archetti mediamente fitti e ben definiti.

L’attacco al naso è impostato sulle note aromatiche di caffè e bacca di cacao e spezie come noce moscata e paprika. Più in la leggeri toni foxy e cenni eterei si fanno spazio fra frutta secca e noci. Il tutto avvolto da un velo balsamico che amalgama i profumi.
Un bel naso che evolve bene e dalla buona successione.
In bocca la corrispondenza al naso e integra e perfetta.
Caldo e morbido (fa 14,5°) è ottimamente equilibrato dalla verve acida, che accompagna dall’inizio alla fine del sorso, e dal tannino ancora vivo e vispo, integrato e ingentilito da quello ritengo un uso sapiente del legno (purtroppo “quale legno” lo ignoro…)
Di buon corpo e lungo appaga i sensi e sebbene la fiorentina fosse particolarmente succulenta (tradotto ci voleva qualcosa di più tannico o “asciugante” nel complesso) si è comportato bene al confronto.

Quasi armonico (i 14,5 gradi si sentono un pizzico troppo) e pronto mantiene la promessa di importanza anche grazie all’ottima beva. Scende che è un piacere.
87/100
P.S. Ci voleva un dolce finale per coronare il tutto e in abbinamento al cioccolato fondente ha fatto la sua figura.
Un accostamento eretico, d’accordo, ma lo consiglio.