Non è facile organizzare un evento sui vini toscani: sia che si punti sui nomi noti, sia che si voglia percorrere il sentiero insidioso delle novità assolute, si corre il rischio di scivolare senza accorgersene nella banalità, nel trito e ritrito, nella convenzionalità più noiosa.  Go Wine, lo scorso 20 novembre, è riuscita invece a coniugare vini famosi ed altri meno noti in una serata tutt’altro che ovvia.
L’Hotel Michelangelo ha ospitato l’evento, in una sala accogliente e spaziosa. Ecco le nostre note:


Tiberio

Valdarno di Sopra 2011: sangiovese in purezza, prima annata per la nuova DOC toscana. Rubino abbastanza consistente, naso franco di viola e lampone eppure particolare, speziato ed etereo. Alcol ancora leggermente fuori struttura e tannino ancora caratterizzato da connotazioni vegetali. Da riprovare tra sei mesi.
Malvasia nera 2011: rosso rubino concentrato cui segue naso scuro di inchiostro e frutti neri; al gusto tende ancora a sgomitare un po’ ma ha un finale in crescendo che lo rende particolarmente piacevole. Profondità gustativa notevole. 
Canaiolo 2011: poco intenso e poco vario al naso,  in bocca rileva una lieve e piacevole struttura.
Nocens 2009: ottenuto con il metodo del Governo toscano da uve canaiolo e cabernet sauvignon. Cos’è il Governo toscano? è un metodo con cui si induce il vino ad una nuova fermentazione, attraverso l’addizione di uve appassite. In questo modo il vino acquista struttura, alcol e morbidezza: Nocens è infatti consistente e impenetrabile, naso di spezia dolce e gelatina di frutta,  gusto pieno e grande morbidezza. Per gli amanti dei vini rotondi.

Castello Banfi

La pettegola 2013: l’ultimo nato tra i bianchi del prestigioso marchio. Vermentino dall’impatto olfattivo aromatico e vegetale, molto variegato e dinamico. Il gusto è senz’altro ruffiano, intriso di spiccata acidità varietale e ricco di personalità. Bel vermentino!
Poggio alle mura 2012: molto ben fatto. Fresco e tecnicamente ineccepibile, porta con sé le doti tipiche del sangiovese. Buon corpo e tannino già integrato, è un compagno perfetto per una ribollita toscana.

Moris

Non potevamo ignorare questa azienda, già co-protagonista di un recente post in cui parlavamo dell’Avvoltore 2006.

Mandriolo 2013: il prototipo perfetto del vino giovane non affinato in legno, fresco e beverino. Blend di sangiovese, cabernet sauvignon, syrah e petit verdot. Olfatto vivace e leggiadro, fondato su note di ciliegie e frutti di bosco. In bocca è agile e lascia un segno distintivo, in grado di coniugare intensità, freschezza e finale tonico.
Morellino 2013: sangiovese al 90%, la restante parte merlot e syrah. Anche in questo caso la rinuncia al legno in vinificazione rende il vino scattante e aderente al varietale. L’impronta del sangiovese è nitida, con aromi tipici di ribes e marasca, leggermente speziati per l’apporto del syrah. Il gusto ha corrispondenza piacevole e intensa, senza penalizzare la facilità di beva.
Morellino Riserva 2011: sangiovese per il 90%, completato da cabernet sauvignon e merlot. Intenso ed apprezzabile il profilo olfattivo, anticipa un sorso strutturato e non molto dinamico. L’apporto del legno è misurato ma il vino sembra mancare di verve e personalità.
Avvoltore 2011: sangiovese 75%, cabernet sauvignon 20%, syrah 5%. La sapiente combinazione tra i vitigni, l’uso accorto delle barrique e l’ulteriore affinamento in bottiglia rendono questo vino pronto ma con ottimi margini di miglioramento. Il naso è pulito ed elegante: aromi di violetta, prugna e mirtillo cui seguono sentori più evoluti di cuoio, tabacco e cioccolato. Dinamico anche al palato, dove manifesta approccio alcolico e fresco, tannini ben amalgamati e lungo finale. Ottimo.

San Gervasio

Chianti 2013: grande esuberanza per questo sangiovese in purezza. Rosa e frutta rossa fresca al naso, lieve speziatura vanigliata. Buon corpo e finale medio lungo.
San Gervasio rosso 2010: qui il sangiovese è in compagnia di cabernet sauvignon e merlot. Il risultato è un vino contraddistinto da toni boisé e fruttati, gusto pieno e un po’ ammiccante, che ben si sposa con i piatti della cucina tradizionale toscana. Tipico.